Parent training cognitivo-comportamentale
Il parent training (PT) consiste in una tecnica di intervento che lo scopo di coinvolgere i genitori nel processo educativo, riabilitativo e psicoterapeutico, attraverso l’insegnamento delle abilità necessarie per contrastare situazioni familiari problematiche e l’acquisizione di un atteggiamento costruttivo, orientato al problem solving.
Le precoci relazioni con le figure di attaccamento possono cambiare la struttura neuroanatomica coinvolta nel funzionamento del sistema di attaccamento e influenzare le competenze cognitive, emotive e metacognitive della persona (Farina, Liotti, Imperatori, 2019).
I genitori hanno il diritto di scegliere per il figlio un tipo di intervento psicologico che gli consenta di affrontare le sue difficoltà in modo rapido ed efficace.
Il lavoro del PT si basa sul metodo cognitivo-comportamentale, un metodo molto efficace per aiutare le persone ad affrontare i loro problemi emotivi e comportamentali.
Ha il suo fondamento sull’idea che quello che sentiamo e quello che facciamo è influenzato dal nostro modo di pensare.
Emozioni controproducenti, quali paura, ansia, rabbia, depressione, vengono mantenute perché sono alimentate da pensieri negativi e dannosi.
Si tratta di un approccio pratico e coinvolgente, basato su evidenze scientifiche, che insegnerà a vostro figlio come superare le proprie difficoltà.
Come sostengono diversi autori (Braswell) vi sono molteplici ragioni che rendono importante il coinvolgimento dei genitori nel percorso terapeutico.
In alcune situazioni, i pensieri, i comportamenti e le aspettative dei genitori possono essere la fonte delle difficoltà del bambino e della sua famiglia.
In altre circostanze, un genitore può non essere causa dei problemi del figlio, ma può involontariamente contribuire all’ esacerbazione del disturbo mediante scelte educative errate, che diventano fattore di mantenimento. In altri casi ancora il comportamento dei genitori diventa il più importante metodo di trattamento del disturbo del figlio, pur non essendo i genitori né causa, né fattore di mantenimento.
Con il terapeuta si creerà un’alleanza terapeutica che farà sentire i genitori parte di una equipe di lavoro che si adopera in modo collaborativo per migliorare la situazione familiare.
(F. Baldini; M. Di Pietro, E. Bassi, 2003).